La casa indivisibile può essere usata a turno

Dovendo procedere alla divisione di un immobile tra otto eredi che hanno diritto a quote uguali, è possibile e attraverso quale sistema stabilire la ripartizione dello stabile in modo che ciascuno possa avere il suo spazio? Se la risposta è affermativa, si pone un secondo quesito: bisogna procedere alla divisione con un atto notarile? Per principio generale — scrive La Nuova Sardegna — se nella eredità vi sono immobili non comodamente divisibili e la divisione dell’intera massa ereditaria non può effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell’eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l’attribuzione. Se nessuno dei coeredi è disposto a questo, si fa luogo alla vendita all’incanto dell’immobile. Pertanto, se il fabbricato non è frazionabile in otto unità immobiliari autonome, fruibili separatamente (e per l’attribuzione delle quali a ciascun coerede è necessario un atto notarile di divisione), l’alternativa alla vendita dell’immobile (anche in favore di uno dei coeredi) ed alla ripartizione del ricavato potrebbe essere quella di un accordo per l’utilizzazione congiunta dello stabile nel rispetto del principio che ciascuno dei coeredi può servirsi della cosa comune purché non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. In questo ultimo caso non vi sarebbe necessità di un atto notarile perché basterebbe una scrittura privata che regoli modalità e tempi di utilizzo dello stabile per ciascuno dei suoi comproprietari.

Articoli Correlati